La ragazza e lo specchio

Una ragazza di nome Silvia non era molto bella e neppure simpatica, dunque si sentiva sempre sola, perché non aveva amici.
Un giorno si guardò allo specchio di camera sua e si disse:”Sono brutta, non mi comporto bene con gli altri perché ho un caratteraccio”.
Nello stesso momento sentì come una forza che l’attraeva verso lo specchio, allora si allontanò gridando e non tornò più in camera sua per la paura.
L’indomani si fece coraggio e si avvicinò allo specchio, poi si fece trascinare dalla forza che l’attraeva. Dopo poche ore si svegliò nel parco vicino a casa.
Cominciò a vagare e, ad un certo punto, vide una bambina che le pareva di aver già visto.
La fermò, le chiese come si chiamava ed essa rispose con il nome della sua migliore amica, solo che era troppo piccola per essere lei; allora cominciò a capire cosa era successo. Lo specchio l’aveva portata nel suo passato.
Si sedette su una panchina e vide passare un gruppo di bambini tra i quali riconobbe se stessa.
Notò con dispiacere che non andava d’accordo con nessuno perché voleva sempre averla vinta, proprio come ora.
Allora cercò uno specchio simile al suo e provò a tornare indietro, ma nessuno specchio le fu utile.
Così si mise ad osservare il quartiere e pensò a come era cambiato; ad un certo momento si fermò sbalordita davanti a uno strano negozio ed osservò la scritta impressa sulla porta: “Noi abbiamo tutto quello che desiderate”.
Questa pubblicità le parve molto strana, tanto che, incuriosita, entrò nel negozio.
Era tutto pieno di ragnatele e di polvere, pareva un negozio di antichità o di strani oggetti.
Tutto un tratto uscì il commesso: era vestito con un cappello a cono ed una tunica color blu zaffiro. Pareva proprio un mago!
Senza esitare, ma ancora sbalordita, la ragazza chiese all’uomo se aveva uno specchio alto e non molto largo con impresse le iniziali M.A.O.E.A.T.
Il mago entrò in una cantina dove c’era lo specchio e cominciò ad indagare sulle iniziali impresse. Dopo alcuni minuti trovò che il significato era: “morte agli ostinati e ai testardi!”.
E lei era proprio un tipo testardo e ostinato!
Le venne un brivido di paura, poi lo strano uomo sparì.
Allora davanti allo specchio, pronunciò le iniziali e venne risucchiata da esso che però non la riportò nel presente, ma la trattenne sempre dentro di sé.

Cecilia Righetto, cl. II media, Padova

Da: “FAVOLE, FAVOLE” – Favole inventate dagli scolari e dagli studenti delle province di Padova e Rovigo, 1988 Cassa di risparmio di Padova e Rovigo